Prima di rispondere a Zak, voglio ringraziare tantiiissimo Plopi per essere passata sia a Piacenza che sul blog! XD
E ovviamente Lucifer e Desy; Longinous e Anima Dannata che hanno condiviso il freddissimo pomeriggio di sabato al Fullcomics con me, l'Orso Ciccione, la Gatta Bastarda, i Filoboschiani e il Gnagnera! Poi un enorme abbraccio a Olly e Giò che sono passate a salutarmi, scoprendo che sono una terribile lavativa!!! ;P
E ora ritorno alla sterile discussione alla quale ho tentato più volte di porre fine e che, tuttavia, proprio non riesco ad ignorare se mi si ripresenta davanti agli occhi!
Io penso, anzi, no, io CREDO che qualunque essere vivente, che sia animale o vegetale, abbia una percezione del dolore che può essere più o meno sviluppata ma che comunque è presente.
Spero di aver interpretato male l'espressione "dai valore a cose come gli animali", perchè mi auguro fortemente che tu non consideri gli animali come "cose"!!! O______O"
L'autocoscienza e con essa la coscienza del dolore: argomento interessante! Uhm, quindi tu pensi che un animale non soffra? Solo perchè non ha una coscienza identica a quella di un umano?...
Ti prego non dirmi che la pensi come quell'individuo che non posso nominare (perchè Lycas mi si è raccomandato di non far nomi!!!) che si è azzardato a dire che gli animali non hanno un'anima! Di certo non l'avranno nel senso che intende lui, ma, d'altra parte, nemmeno io sostengo di averla come "la descrivono" quello là e quelli come lui!
Se do l'impressione di parlare degli animali come se si trattasse di persone è solo perchè, purtroppo, è caratteristica propria degli umani dare per scontato che chi è di un'altra specie sia inferiore e molto poco importante; io cerco di parlare di esseri viventi in generale, che "di base" stanno sullo stesso piano, almeno finchè non commettono qualcosa di sbagliato, cosa che quindi li declassifica notevolmente.
E per questo sostengo da anni che la soluzione migliore sarebbe di rinchiudere in laboratorio e usare come cavie i delinquenti (ovviamente umani, perchè se è vero che "siamo gli unici esseri dotati di coscienza" siamo anche gli unici in grado di agire per pura cattiveria) che si sono macchiati dei crimini peggiori; così si risolverebbero in una volta sola due problemi: quello delle carceri sovraffollate e quello dell'inaccettabile pratica della vivisezione (e, invece di povere scimmie inconsapevoli, nello spazio intorno a Marte si spedirebbero degli uomini che sembrano essere sempre più interessati ad andare a insozzare anche tutti gli altri pianeti presenti nell'universo)!!!
Mi scrivi che neanche per te è legittimo infliggere sofferenze inutili: pensi dunque che sgozzare e far morire dissanguati degli agnellini da latte, o ingrassare a forza un'oca per fare un pâté del suo fegato, siano pratiche necessarie?... E sventrare dei pesci per le loro uova (che sarebbero poi il caviale)? Massacrare gli squali per fare una zuppa con la loro pinna? Sterminare tigri, uccidere tartarughe e torturare orsi per via di fantomatiche "proprietà curative" che avrebbero alcune loro parti secondo la "medicina" asiatica???
Alcuni cinesi e alcuni canadesi scuoiano vivi degli animali per le pellicce: supponendo che lo facciano perchè, in qualche modo, devono guadagnarsi da vivere, dovrei pensare che "fanno bene"?
Non concepisco assolutamente il pensiero che "se agisco con lo spirito giusto allora non faccio male": così restano aperte troppe porte, ci sono troppe possibilità di far del male a qualcuno: trovo fondamentale agire relazionandosi con l'essere (o l'oggetto) col quale si deve entrare in contatto.
So che, ovviamente, io non sono nessuno nè per giudicare nè per dire "cosa è legittimo e cosa no", ma quando entrano in ballo questi argomenti divento improvvisamente prevaricatrice e, in un certo senso, anche piuttosto violenta!
Comunque, io capisco che per qualcuno sia assolutamente necessario mangiare carne, ed è "legittimo"; mi rendo conto anche del fatto che io sono estremamente fortunata perchè da 13 anni, senza carne e pesce, vivo benissimo, ma so di persone che hanno dovuto abbandonare una dieta vegetariana per motivi di salute.
Quello che, ripeto per l'ennesima volta, trovo inaccettabile nella maniera più assoluta, è non avere rispetto degli animali allevati solo per la loro carne, considerati come oggetti - o anche meno - utili solo a far fare soldi a chi li alleva; considerare giusto e necessario usare gli animali come cavie; considerarli meno importanti degli umani; allevarli per prendere loro la pelliccia, manco vivessimo ancora nell'età della pietra e non avessimo a disposizione altre cose per coprirci... e un'infinità di altre cose allucinanti che se mi metto ad elencare non finisco più.
Per concludere, comunque, voglio postare le parole di Devi, che vive sul mio stesso universo (purtroppo parallelo rispetto a quello di molti altri!) e che sa spiegare mooolto meglio di me quello che è il mio stesso pensiero!!! ^.^"
Scusa Zak, ma non mi è chiaro una cosa tu ritieni che Arteria sia antropocentrica semplicemente perché è consapevole che gli animali abbiano coscienza del dolore e della sofferenza?
Ciò mi fa pensare che quindi tu non ritieni che gli animali possano provare dolore e sofferenza, che possano sentire le emozioni, che non sia allo stesso modo nostro, ma in qualche modo comunque?
Hai mai visto, tanto per dirne una, cani rinchiusi nei canili come stanno e poi come cambiano quando vengono liberati e hanno una famiglia che li ama?
ora il parametro che regola il comportamento degli animalisti fissati, è semplicemente il mettersi nei panni di una creatura che non può comprendere le cause della sofferenza che le viene gratuitamente inflitta semplicemente perché non glielo puoi spiegare col tuo linguaggio perché quella creatura usa un altro linguaggio.
è rispettare quella creatura in quanto cane o gatto o albero e non in quanto cane che prova quello che provo io. ti assicuro che non è questione di umanizzare gli animali quanto più di "animalizzare" gli umani cioè di ricordare agli umani che tra gli esseri viventi esistono regole non scritte che vengono rispettate, per il benessere comune, da tutti. ebbene se gli umani si ricordassero queste regole base della convivenza non ci sarebbe bisogno di questi animalisti fissati che spaccano i maroni un po' a tutti e che sembrano sempre troppo attenti alle altre specie piuttosto che alla propria.
Dici bene quando affermi che il discriminante è lo spirito con cui agisci dunque se è rispettoso agisci bene, ma quello che cerchiamo di fare noi (animalisti spacca maroni) è far capire che RISPETTOSO non per tutti ha lo stesso significato...
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